Mi presento: mi ero persa e ora mi sono ritrovata


Mi presento:

Sono Elizabeth, una 32enne che si è persa e ha deciso di ritrovarsi. Ma questa è una storia comune, ho la sensazioni che siamo in molte e questa sembra ormai una frase banale. Eppure è così. 

Un giorno prendi coscienza di te e ti chiedi " ma io chi sono?" . Tra i 20 anni di spavalderia, ilmondoèmio e incoscienza e i 30 anni in cui ti svegli di colpo e ti rendi conto di aver sacrificato te stessa (che probabilmente non te l'ha nemmeno mai chiesto nessuno di sacrificarti #storiavera) cosa hai fatto? Com'è successo che senza accorgertene sono passati anni, tu sei qualcuno che non sei tu e ora ti tocca riordinare tutto prima di affondare.

C'è una frase che mi ripeto spesso e la trovo utilissima, ed è quella che dicono sempre le hostess sugli aerei. Il concetto è che prima di aiutare gli altri ad indossare la maschera dell'ossigeno in caso ci depressurizzazione della cabina, DEVI METTERTI LA TUA MASCHERA, altrimenti non sei di aiuto a nessuno.

Detto questo qualche anno fa, non so bene di preciso quando, perché è stato un processo lungo di presa di coscienza, mi sono accorta che ero un fantasma di me stessa. Ero succube della mia vita, accettavo quel che mi capitava senza prendere decisioni o azioni, vivevo in funzione dei desideri degli altri, mi adattavo aiutando o cercando di non essere un problema. Non che nessuno mi abbia mai chiesta di sacrificarsi o altro, ci tengo a precisare che il problema era mio (raramente i nostri problemi riguardano gli altri, anche se scaricare le colpe a volte è più facile), insomma vivere seguendo il corso degli eventi senza partecipare attivamente ha fatto sì che sprecassi molti anni ora che mi guardo indietro.

Un giorno la me ambiziosa dei vent'anni si è scontrata con la dura vita e forse si è nascosta, e poi si è dimenticata che esiste una vita fuori dal nascondiglio!

Poi non so bene come, ho iniziato a vedere piano piano che io ero ferma e gli altri invece andavano avanti e ho iniziato a farmi delle domande.

Perché io sono ferma? Cosa non sto facendo che invece vorrei fare? E qui ho visto la verità (che è ovviamente diversa per tutti), ero ferma perché seguivo il ritmo di chi mi stava intorno e non il mio. Seguivo i sogni degli altri, i desideri, le abitudini. Non volevo disturbare, essere di peso e non di aiuto. Ma ognuno di noi ha una vita, un ritmo e un destino da seguire...non si può vivere quella degli altri, né per aiutarli né per paura.

Ho la sensazione che vivere sia un po' come un muscolo, se non fai nulla perdi ancora di più la capacità e la voglia di fare qualcosa. Quindi ho deciso di fare qualcosa che volevo, qualcosa solo per me. 

Era nel pieno del primo lockdown, quindi marzo 2020 e io ero tra le molte persone già positive al covid in quarantena dal 9 marzo...poco ne sapevo allora che sarei rimasta positiva per 3 mesi, e sarei potuta uscire di casa la prima volta il 1 giugno!

Ma questi 3 mesi, chiusa in un bilocale a Como, mi hanno permesso di dedicarmi a me. Di capire cosa potevo fare per cambiare le cose e agire finalmente, invece di rimanere solo ferma a prendere coscienza che avevo un problema. 

Per me, prendermi cura di me stessa ha l'aspetto dello studio (è strano forse, ma tutta la mia famiglia è così, quindi credo di averlo solo imparato per osmosi), quindi ho finalmente deciso di iniziare a studiare gli oli essenziali, e soprattutto capire i benefici che potevo trarne in questo mio percorso emotivamente instabile! 

Prossimamente vi racconterò altri passaggi del mio percorso ♥️

Betty

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